La costruzione è iniziata nel nuovo Monastero, in uno dei luoghi più improbabili: la lavanderia! Sebbene lavare i nostri abiti e le nostre lenzuola nel Monastero è importante, abbiamo iniziato qui i lavori per un motivo che ha quasi 500 anni. Quando il Monastero cappuccino fu eretto per la prima volta, la lavanderia fu costruita in un muro di contenimento che inoltre canalizzava la fresca acqua montana nel Monastero. Noi stiamo provando a ricostruire il Monastero il più fedelmente possibile all’antico progetto e questo, a maggior ragione, significa che stiamo costruendo la lavanderia in congiunzione con il muro di contenimento.
La lavanderia, in senso lato, rappresenta un tema adatto per iniziare questo rinnovamento dato che durante la Quaresima noi cristiani dovremmo provare ‘in modo particolare’ a lavare, non solo i nostri vestiti, ma in primo luogo le nostre anime, spesso logore e fiacche a causa delle negligenze che commettiamo durante l’anno. La vita cristiana, sia coniugale che monastica dovrebbe essere una continua Quaresima come insegna san Benedetto, ma anche san Francesco, perchè noi cresciamo deboli e con poca volontà e abbiamo bisogno di almeno una stagione all’anno dedicata alla penitenza. Non limitiamoci ad esser inorriditi dal continuo fiume di cattive notizie riguardo gli scandali nella Chiesa, approfittiamo di questo tempo per fare penitenza dei nostri stessi peccati e pregare per coloro che scandalizzano i fedeli erodendo i fondamenti della Fede. Con l’arrivo della Primavera osserviamo la speranza di una nuova vita nella natura e per noi stessi. Un Monastero, come afferma il nostro santo Patrono, dovrebbe possedere tutto il necessario al suo interno in modo tale che i Monaci non debbano uscire da esso inutilmente. Per questo stiamo iniziando ad allargare la nostra fattoria; aumentando il pollaio, acquistando qualche capra che ci aiuterà a ripulire il sottobosco della foresta che abbiamo ereditato dai frati cappuccini che ci hanno preceduto, e una mucca per il latte fresco. Eppure anche se noi facciamo progetti per una nuova vita e per lo sviluppo, dobbiamo anche progettare in vista della morte. Negli scorsi due mesi, tre monaci hanno perso un genitore. La vicinanza di queste morti è stata tuttavia un preveggente monito a ricordare quotidianamente l’unica certezza della morte, come la regola insegna. Tutto questo travagliato presente, il caos e la confusione nel mondo e nella Chiesa passerà e noi dobbiamo essere pronti per il giudizio da parte di Dio che non interesserà solo gli altri, ma ciascuno di noi in prima persona. A questo fine preghiamo per coloro che sono già tornati a Dio e per tutti i familiari, amici e benefattori che a ciascuno il Signore conceda prosperità. In Cristo, Priore Benedetto Nivakoff, O.S.B. |
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September 2024
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