L’Avvento porta alla Chiesa e al monastero il senso di un nuovo inizio. Nella vita interiore vediamo che, nonostante i progressi, spesso commettiamo gli stessi errori e il nostro impegno spirituale altro non è che un ritorno continuo sula nostra fragilità. E quindi, con la grazia di Dio, abbiamo bisogno di occasioni per ricominciare. La Confessione sacramentale è una di quelle occasioni, ma anche il nuovo anno liturgico che si apre è uno dei momenti più propizi perché ci ricorda la profezia dell’arrivo di Cristo.
La sua nascita, la sua vita, la sua Croce e la sua Risurrezione, in questo momento dell’anno in cui il nostro emisfero occidentale è immerso nell’inverno quando tutto è sepolto e quasi spento, ci ricorda che Cristo viene sì nella grotta di Betlemme, ma viene soprattutto, inevitabilmente per ciscuno di noi, nel momento della morte. Il buio che ricopre in questo momento il cuore degli uomini dentro e fuori la Chiesa trova, paradossalmente, una luce in questa realtà a cui nessuno puiò sfuggire: Cristo viene, e viene senz’altro nel momento della nostra morte; Egli verrà a giudicarci. Ascoltiamo le parole con le quali l’antica liturgia ha illuminato le menti degli uomini per centinaia di anni: “Ad te levávi ánimam meam : Deus meus, dóceas nos terréna despícere et amáre cæléstia” (Signore ho alzato lo sguardo a te, insegnaci a prendere le distanze dalle realtà terrene e a ad alzare la testa a quelle celesti). Anticamente in molte parti d’Europa il nuovo anno aveva inizio il 25 marzo, nel ricordo dell’Incarnazione; molto si è perduto, è rimasto questo periodo di Avvento per ritornare alla fonte della nostra fede. Che l’augurio possa essere: Da nobis, quǽsumus, Dómine : unigéniti Fílii tui recensíta nativitáte respiráre ; cuius cælésti mystério páscimur et potámur. (Ti preghiamo, Signore, dacci un po’ di respiro mentre meditiamo sulla nascita del tuo Figlio Unigénito: il cui celeste mistero ci nutre e ci disseta). Cari amici, il Natale del Signore è alle porte, ancora una volta, non dimentichiamo di renderne gloria a Dio! Buon Natale, Dom Benedetto Nivakoff, O.S.B. |
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November 2024
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