Cari amici,
Per molti agosto è il tempo dedicato alle vacanze, o almeno ad un po' di otium. Vengono alla mente le parole del filosofo Josef Pieper: "La celebrazione del culto divino è la più profonda delle sorgenti che alimentano il tempo libero". E il culto, dice, “o è qualcosa di dato, di preordinato, oppure non esiste affatto”. Nel vero culto, lo spirito di contemplazione ti permette di dimenticare ciò che è meramente necessario o utile, e permette all'anima di elevarsi, "di essere rapita nell'amore della realtà invisibile attraverso la visibilità del primo e ultimo sacramento: l'incarnazione". Una vacanza senza contemplazione è una vacanza a cui manca l’essenziale. Il Vangelo che per secoli è risuonato nella festa dell'Assunzione non potrebbe esprimere meglio l'essenza di questo spirito di otium e contemplazione. "Marta, Marta! Maria (che semplicemente è rimasta ad ascoltare) ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta". Ciò che dà al vero culto (e al vero otium) un orientamento eterno e un effetto duraturo, è che non ci può essere tolto. Il vero culto pone la propria anima ai piedi di Cristo, come Maria. Ogni violento tentativo di troncarlo produce solo una reazione contraria: Marta è stata rimproverata! Il cristiano, come il monaco, è chiamato ad avere un atteggiamento di otium anche quando lavora, per poter orientare ciò che fa a quel principio ultimo che ne costituisce il senso. In questi mesi qui a Norcia abbiamo cercato di applicare questo atteggiamento alla nostra vita quotidiana. Anche se non tutti abbiamo il pollice verde, ci siamo fatti una cultura riguardo alle piante e agli alberi aggiungendo cipressi, cespugli e nuove zone erbose all'interno del monastero. Molte delle nostre capre hanno dato alla luce dei capretti a cui stiamo cercando di insegnare (con risultati altalenanti) a mangiare le erbacce nel grande bosco che ci circonda. Luglio ha portato con sé la festa estiva di San Benedetto, e per la prima volta abbiamo ricevuto qui in Monte la Fiaccola Benedettina, arrivata da molto lontano grazie ad un gruppo di corridori. La fiamma della fiaccola ci ricorda che si giunge alla pace solo attraverso la purificazione. Il grande patriarca dei monaci sapeva che non ci sarebbe potuta mai essere pace all'interno del monastero senza la conversione personale dei monaci. Centinaia di persone sono venute al monastero per i primi vespri della festa, che si sono conclusi con un po' di Birra Nursia per rallegrare il cuore. In quest'ultimo mese molti ci hanno scritto per esprimere il loro sostegno e la loro gratitudine per la vita liturgica del monastero. San Benedetto invita i monaci a "non preferire nulla all'opera di Dio", e dice che "non devono preferire nulla all'amore di Cristo". Questo criterio ha formato generazioni di monaci nella consapevolezza che la Fede in Cristo e la vita di preghiera sono intimamente connesse. Che anche noi possiamo seguire il loro esempio, condividendo la luce di Cristo ovunque regnino ancora le tenebre e il dubbio! In Cristo Dom Benedetto Nivakoff, O.S.B. Prior Comments are closed.
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November 2024
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