Viviamo in tempi di grande incertezza. La pandemia, la guerra in Ucraina e l'evidente declino generale nella Chiesa ci pongono davanti a grandi difficoltà. Molti sono inquieti per tutto questo. Cosa ha in serbo per noi il futuro? Gli uomini e le donne che cercano di vivere la loro fede in queste difficili circostanze spesso fanno sacrifici eroici, che vanno oltre quelli che San Benedetto chiede ai suoi monaci. Eppure, a ciascuno di noi, che sia monaco o laico, Dio ha detto: “Non vi lascerò orfani”. Egli ha sperimentato la solitudine della Croce affinché noi potessimo sperimentare l'amore del Padre. Nella Pentecoste, la morte e la risurrezione di Cristo trovano nell'Amore il loro compimento. Possa la gioia della Pentecoste, accompagnata da alcune notizie dal “Monte”, portare a ciascuno di voi la consolazione di sapere di non essere soli. Clicca qui per leggere il newsletter!
Stanno prendendo forma gli archi in mattoni che già lasciano intuire come sarà fatto il futuro chiostro.
poco più di due mesi fa, in un freddo e ventoso pomeriggio di febbraio, ha avuto luogo in monastero il “funerale dell'Alleluia”. Clicca qui per continuare a leggere...
Il 10 febbraio di molti secoli fa Santa Scolastica, sorella gemella di San Benedetto, passò alla vita eterna precedendo di circa quaranta giorni il fratello, che morì il 21 marzo. Quaranta è un numero importante. Cristo trascorse quaranta giorni nel deserto prima di iniziare il suo ministero pubblico. Ed è con un periodo di quaranta giorni, la Quaresima, che ci prepariamo alla Pasqua. Al grande patriarca del monachesimo occidentale Dio ha concesso questo periodo di preparazione finale dopo la morte della sorella, come un’ultima Quaresima prima di morire lui stesso. San Gregorio Magno ci racconta che San Benedetto sapeva perfettamente quando sarebbe morto, e che fece aprire la sua tomba sei giorni prima.
Clicca qui per continuare a leggere. il 30 ottobre abbiamo ricordato il quinto anniversario del terremoto che ha distrutto l’antico monastero in città e ha messo la nostra comunità monastica in cammino lungo un nuovo sentiero sulle pendici del Monte Patino, in un luogo permeato di grande spirito monastico e non troppo distante (anche se un po’ più di quanto avremmo voluto) dalla casa natale di san Benedetto e dalla città di Norcia con i suoi abitanti.
Clicca qui per continuare a leggere. Ora che le mura del monastero si stanno alzando, è possibile camminare nei luoghi in cui i monaci mangeranno, dormiranno, studieranno e pregheranno
In un discorso del 1849 sulla missione cattolica, il cardinale Newman dice: “costruite su fondamenta antiche e sarete al sicuro: non cominciate niente di nuovo, non fate esperimenti… per non far vergognare nella vecchiaia vostra Madre (la Chiesa)”. Sebbene Newman non fosse un benedettino, qui enuncia un principio caro al cuore del monaco: la fedeltà alla propria storia è garanzia di stabilità per il futuro. Mentre le mura del nuovo monastero tornano ad elevarsi proprio sul perimetro di quelle antiche (con l’aggiunta di qualche nuova tecnologia antisismica), noi monaci cerchiamo sempre, per quanto possibile, di rispettare ciò che è accaduto qui prima del nostro arrivo. Siamo così sicuri che i frati che abitavano qui secoli fa avessero scelto male la posizione del refettorio e della cucina? Proviamo e vediamo. Come possiamo giudicare senza nemmeno provarci? Questo stesso spirito di riverenza per il passato ci ha spinto a riprendere la tradizione della visita annuale alle monache benedettine di Norcia, sulle orme del nostro fondatore. Ricorderete come l’incontro serale dei santi gemelli Benedetto e Scolastica fu prolungato dalla pioggia. Per noi invece non c’erano nuvole in vista, ma tanto buonumore. Una buona pizza e una birra ancora migliore (Nursia!) ci hanno trattenuti insieme dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia. Sappiamo che molti di voi stanno ancora soffrendo per le conseguenze materiali e spirituali della pandemia. Tutti possiamo vedere come il mondo e la Chiesa stiano attraversando grandi prove. Possa la buona notizia delle ordinazioni sacerdotali di Dom Agostino Wilmeth e Dom Bernardo Baca, testimoniata dalle foto allegate, portare un po’ di consolazione e gioia nei vostri cuori. In Cristo, Dom Benedetto Nivakoff, O.S.B. Priore |
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November 2023
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